Tra le tante incognite che accompagnano l’inizio del 2013 c’è almeno una certezza: la rete e tutto ciò che gravita attorno (e dentro) a internet continueranno a crescere coinvolgendo un numero di persone sempre più grande. Lo dicono i numeri: utenti in aumento, nuove start-up e Nasdaq e titoli tecnologici che hanno chiuso il 2012 con performance doppie rispetto a quelle del Dow Jones.
E anche il 2013 è iniziato con piccoli e grandi fuochi di artificio in rete. Il più sfavillante lo ha messo a segno Newsweek che ha detto addio alla carta stampata, per passare al solo online, andando in edicola con un ultimo numero dal titolo eloquente: #LastPrintIssue.
Il nuovo anno si annuncia come quello della costante affermazione di un modo diverso di comunicare con il mondo che ci circonda. E poiché il passaggio dall’1.0 al 2.0 è avvenuto rapidamente ma con una serie di 0.1, anche per il 2013 è lecito attendersi un nuovo passo verso il 3.0.
La principale novità del 2013 non sarà rappresentata da ulteriori rivoluzioni tecnologiche, ma da una fruizione sempre più generalizzata di quelle già esistenti. Assisteremo, cioè, a un numero sempre crescente di persone che useranno i mobile device, che si terranno in contatto tra loro attraverso i social network (più Twitter che Facebook) e che si scambieranno informazioni utilizzando tutte le possibilità offerte dal mondo 2.0.
Ciò che si prefigura per il nuovo anno è la realizzazione di un nuovo passaggio verso il 3.0 che nessuno può definire oggi nei dettagli, ma che tutti possono auspicare indicando ipotesi e speranze.
Guardando all’anno appena iniziato mi sento di condividere quanto scritto da Gabriele Cazzulini in un articolo apparso sul sito della Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiane), e cioè che il 2013 porterà a un maggiore “umanismo” nell’uso della tecnologia, nel senso che questa sarà sempre di più al servizio dell’uomo e delle sue necessità e sempre meno una misteriosa realtà conosciuta da pochi eletti. Che poi, sarebbe il suo scopo più nobile.