È stato presentato la settimana scorsa a Milano, durante la settima edizione di MobilityTech, il primo progetto di ‘autostrada elettrica’ italiana.
La notizia è stata ripresa da tutti i principali quotidiani nazionali, segno che quello della mobilità sostenibile è un tema sempre più importante e sentito dall’opinione pubblica.
In breve, l’iniziativa si propone di realizzare un corridoio autostradale interamente coperto da infrastrutture di ricarica, tutte alimentate da fonti rinnovabili al 100%, per promuovere e sperimentare l’uso di mezzi elettrici non solo in ambito urbano.
Il tratto preso in esame è quello della Milano – Brescia, considerata l’autostrada più trafficata d’Italia.
Secondo i promotori, una volta portato a termine il progetto consentirebbe di risparmiare, ogni anno, circa 315 tonnellate di CO2 e 242mila euro di carburante.
Bene, anzi benissimo, perché finalmente anche l’Italia compirebbe un nuovo passo verso il livello di quei Paesi europei, come Olanda e Gran Bretagna, che già da tempo hanno avviato un programma governativo di sviluppo della e-mobility.
L’Italia sulla mobilità elettrica viaggia a due se non tre velocità. Il settore vede impegnate tutte le utilities dell’energia, molte case automobilistiche, alcune amministrazioni locali. Ed è sul fronte delle istituzioni che la situazione è più variegata con Regioni e città all’avanguardia e altre ancora immobili o quasi.
In questo scenario l’impegno di Enel è indicativo non solo della volontà dell’azienda di investire nella mobilità elettrica, ma anche di portare a sistema un modello che vede insieme utilities, settore automotive e amministrazioni pubbliche, per un apporto integrato che è la chiave indispensabile di un vero futuro all’auto elettrica.
Gli esempi forniti da Enel in quest’ottica sono diversi. Una breve carrellata può partire dagli avvenimenti più recenti, come l’accordo firmato dal Gruppo con la Regione Emilia Romagna che ha portato a 120 il numero delle colonnine di ricarica pubbliche presenti sul territorio regionale.
Ma questa è solo l’ultima delle moltissime iniziative promosse da Enel a sostegno della mobilità elettrica, e che l’hanno resa la principale protagonista italiana del settore.
Basti pensare a Enel Drive e a E-Mobility Italy, che sono di gran lunga i due progetti nazionali più importanti e hanno portato il Gruppo a partecipare come capofila a diversi progetti europei per lo sviluppo della mobilità elettrica nell’Ue.
O ancora, agli accordi stipulati con case automobilistiche come Nissan-Renault o con aziende come Poste Italiane, che hanno gettato le basi per uno sviluppo sempre più integrato della mobilità a emissioni zero.
Insomma, ancora una volta non si può non sottolineare come Enel rappresenti un’eccellenza italiana e, allo stesso tempo, un’azienda con un respiro e una visione internazionale.