A poco più di un mese di distanza, ritorno su un tema a mio parere decisivo per la costruzione di un mondo sempre più sostenibile. Mi riferisco allo sviluppo della mobilità elettrica, che ormai a detta di tutti rappresenta il futuro della viabilità su due e quattro ruote.
Nei giorni scorsi, lo stesso Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha definito l’auto elettrica come “una risposta alla crisi del settore, che grazie all’innovazione tecnologica e a nuovi prodotti può rilanciare l’intero mercato automobilistico”.
La strada da fare (è proprio il caso di dirlo) è ancora lunga, e passa in primo luogo da una “rivoluzione culturale” capace di incidere sulla mentalità dei cittadini italiani.
In quest’ottica, è necessario anzitutto rimuovere gli ostacoli di ordine pratico che impediscono alla e-mobility di affermarsi in modo definitivo.
Un passo importantissimo è stato compiuto da Enel che il mese scorso, durante l’evento “Il futuro che vogliamo”, ha presentato in anteprima la stazione di ricarica rapida a corrente alternata da 43 kW, capace di ricaricare l’auto in circa 30 minuti.
Una vera e propria svolta, visto che il tempo di ricarica ha rappresentato fino a oggi una delle principali controindicazioni alla diffusione dei veicoli elettrici.
EnelFast recharge, questo il nome del progetto, trae le proprie radici nella tecnologia alla base della telegestione e si presenta come una soluzione innovativa, tecnologicamente avanzata, semplice e sicura da usare.
Quella della ricarica veloce è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle tante azioni messe in campo da Enel per facilitare l’accesso al mondo della mobilità elettrica. Tra tutte ricordo la card personalizzata, che consente il riconoscimento del cliente e permette di attivare e interrompere il processo di ricarica; basta passarla sul lato della colonnina e procedere con il rifornimento. E non solo. Oltre allo storico progetto E-mobility Italy, che risale al 2008, Enel ha infatti siglato diversi accordi con case automobilistiche, comuni e imprese per promuovere la mobilità elettrica tra privati cittadini, aziende e trasporto pubblico.
O ancora si pensi a Enel Drive, l’offerta più diffusa in Italia, che consente di caricare senza limiti la propria auto elettrica con 25 euro al mese.
Il Gruppo si conferma dunque come il principale protagonista dello sviluppo della mobilità ‘a emissioni zero’ nel nostro Paese e come una delle realtà più attive e innovative anche a livello internazionale. Perché l’auto elettrica “made in Enel” è su strada non solo in Italia, ma anche in Spagna, Perù, Cile e Colombia.