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Social automatizzati, si. Ma con giudizio

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L’avvento dei social media e dei vari strumenti di comunicazione mobile ha moltiplicato i canali di marketing, consentendone anche un livello di personalizzazione davvero impensabile fino a pochi anni addietro.

Parallelamente, però, è aumentato a dismisura anche il numero dei messaggi e di dati che vengono trasmessi, i quali si confondono in un infinito oceano comunicativo all’interno del quale gli operatori hanno difficoltà a far emergere i propri messaggi, più di quanto ne hanno gli utenti a selezionare il materiale di proprio interesse.

In pratica, dato l’elevato numero di social network disponibili, per giunta in costante mutazione e ciascuno più o meno valido per obiettivi diversi, gli operatori di marketing si trovano ad avere troppe cose da fare in troppo poco tempo. E, per raggiungere i propri scopi, si stanno sempre più affidando a strumenti in grado di mantenere attiva la loro presenza sui social network in modo automatico, senza cioè una personale interazione.

La scelta, come è evidente, presenta aspetti positivi e negativi. Perché se può essere comunque utile diffondere news, eventi e messaggi, è anche probabile che l’interesse dei destinatari si riduca molto nel caso percepiscano che dietro c’èl’iniziativa di una macchina e non di una persona.

È rischioso pianificare campagne di marketing sui social riducendo, invece di aumentare, l’interazione e l’ascolto. Ma è anche vero che i tools automatici già disponibili (e in velocissima evoluzione) offrono potenti database, algoritmi specificiper il marketing e soluzioni di Customer relationship management sempre più efficaci, in grado di soddisfare molte esigenze. Non siamo ancora al “marketing mirato per tutti”, fino a livello di singolo consumatore, ma ci stiamo avvicinando velocemente.

Infatti l’utilizzo di automation tools si sta diffondendo velocemente. Negli USA, secondo la National Retail Federation, nel 2012 il 53% delle campagne su Web ha utilizzato anche strumenti automatici per personalizzare il marketing aziendale.

L’analisi dei risultati di queste campagne conferma però che l’uso dei tools automatici può essere una buona cosa, in termini di engagement generato, ma solo a patto di farne un uso accorto, nell’ambito di adeguate strategie che integrino in modo ottimale tutti i diversi strumenti offerti dal social marketing.

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