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Una medaglia d’argento in social media

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In un recente post, avevo anticipato i primi dati della ricerca Lundquist Social Media Awards 2012, lo studio realizzato dall’omonima società che ha analizzato il modo in cui le prime 100 aziende italiane utilizzano i social media.

Lo scorso 8 febbraio si è svolta la cerimonia di presentazione dei vincitori, che ha visto Enel classificarsi al secondo posto assoluto dietro Telecom.

Ad esempio, per quanto riguarda YouTube, avevamo visto come, a fronte di 66 società che ne fanno uso, soltanto 8 possiedono e usano attivamente canali personalizzati. E avevamo anche sottolineato come Enel fosse tra queste.

Di notevole interesse anche il capitolo dedicato a Facebook. Nel nostro Paese, solo 23 aziende sulle 100 prese in considerazione possiedono un account che comunichi tematiche corporate e di branding. Secondo Lundquist, il tema principale non è ‘esserci’, quanto piuttosto ciò che si comunica. In altre parole, non è tanto importante il numero di fan quanto la capacità di creare engagement.

Non a caso, lo studio pone in evidenza come siano le pagine dedicate a tematiche specifiche a essere più seguite e ad avere una maggiore penetrazione in termini di brand engagement.

Un caso del tutto particolare è poi rappresentato da Twitter, dove “le società devono imparare a comportarsi meno come aziende e più come persone, entrando nella comunità con una propria personalità”, afferma Lundquist. 
Una necessità che nasce dalla peculiarità del medium, che più di ogni altro richiede un elevato grado di partecipazione personale.

La ricerca ha messo in luce diverse tipologie di account: 23 sono stati definiti “tuttofare”, 21 sono legati a iniziative specifiche come sponsorizzazioni culturali e sportive, mentre 10 operano su tematiche specifiche definite “verticali”, come le attività di responsabilità sociale.

Nella prima categoria, la case history di maggior successo è proprio quella di Enelsharing, definito come “molto attivo, con tweet giornalieri e un uso corretto degli hashtag”.

Quello che invece mi preme sottolineare, è come ogni singola piattaforma social richieda linguaggi, azioni e interazioni diverse: ed è da questa consapevolezza che un’azienda deve partire per valorizzare la sua presenza.

Un’attenzione che in azienda poniamo quotidianamente, non accontentandoci di una presenza diffusa ma valutando approcci diversi a seconda del medium in cui ci troviamo a operare.

E il secondo posto conseguito in questa speciale graduatoria non fa che confermare la correttezza del nostro atteggiamento.

Naturalmente, in linea con la filosofia di attenzione all’innovazione che da sempre contraddistingue l’azienda, prendiamo questo riconoscimento come uno stimolo a migliorarci ulteriormente e a raggiungere risultati ancora migliori.

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