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Datagate contro alieni e “sexy vampires”

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Web series di General Electric pittoresca e creativa. Episodi che spiegano come i big data diano sicurezza a una città ed efficienza ai suoi servizi grazie a smart grids che mettono in rete tecnologia e informazioni

Vale davvero la pena guardare. E riconoscere a General Electric di aver colpito nel segno. A chi non crede o comprende i big data perché “non li vede” il colosso americano risponde con la mini serie Datalandia ambientata in un mondo in miniatura dove sexy vampire vengono contrastati dalla popolazione grazie a new kind of hero: machine che condividono big data.

Big Data e sicurezza è il binomio proposto da GE che ad ogni nuovo episodio della serie racconta una storia divertente, con personaggi pittoreschi e un linguaggio a dir poco informale. L’ultima messa in rete è “L’invasione dei ladruncoli di bestiame”.

Il cacciatore di Ufo Garry Woiakoski nota cali sospetti di potenza nella rete elettrica. Gli alieni minacciano Datalandia? Sono gli aerei che la sorvolano a captare i primi segnali sui loro monitor e a inviare l’allarme alla torre di controllo dell’aeroporto. Nonostante il personale sia tutto intento a bere un mocaccino e poco concentrato sui rilevatori radar, il sistema di gestione dei voli disegna nuove rotte per tutti gli aerei.

“Gli umani sono stupidi” è il messaggio alieno, rimbalzato via satellite, che viene decrittato dal centro dati della piccola città immaginaria. Per rispondere all’insolente minaccia degli ufo la locale public utility usa il suo sistema di smart grids per veicolare elettricità in modo mirato sulle finestre di un palazzo illuminandole a intermittenza secondo il codice alieno. Gli invasori incassano la risposta e si ritirano portandosi dietro solo qualche mucca come souvenir dell’incursione.

La piccola città salvata dai big data è il pay-off della miniserie ideata da GE. E, come mi ha fatto notare un’amica producer, l’associare i big data alla sicurezza è un messaggio forte e chiaro. In Europa e in Italia è molto più diffusa l’idea che la condivisione dei dati serva alla trasparenza. Datalandia (ma anche il Datagate) insegna che negli Usa il punto di vista è un po’ diverso, più ampio: gestire i dati significa sì trasparenza, ma anche potere, governace e sicurezza. Buona visione.

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