Il world wide web compie 25 anni. A mezzo secolo dalla nascita del www la nuova frontiera è nei linked open data, ultimo figlio dell’invenzione di Tim Berners-Lee
25 anni di web, 25 anni di rivoluzione: buon compleanno web! Oggi il www compie mezzo secolo, ma a guardarsi indietro sembra che sia passata un’era. Il viaggio a ritroso alla riscoperta di quello che eravamo quando l’invenzione di Tim Berners-Lee cominciava a fare proseliti più che un amarcord e un salto spazio temporale.
Un progetto “Vago ma entusiasmante…” a detta del supervisore del CERN, Mike Sendall, che si trovò a dover valutare l’idea dell’allora sconosciuto informatico inglese, suo sottoposto. Il memorandum per creare un sistema ipertestuale globale restò nel cassetto per 18 mesi e quando tornò (approvato) sul tavolo di Tim Berners- Lee venne classificato come progetto secondario che il papà del www doveva sviluppare, ma non come priorità. Eppure nei puntini di sospensione del commento di Sendall era sintetizzato l’universo di cambiamenti che ora stiamo vivendo (social media, app e via dicendo) e anche il nuovo scenario verso il quale il web ci ha proiettato sin dall’inizio, senza che neppure lo sapessimo.
“Raw Data Now”. Dati nudi e crudi è il mantra che Tim Berners Lee sta ripetendo ormai da anni proiettando l’orizzonte oltre il web. Lui che ha inventato il ‘miracolo’ del link oggi chiede linked data. E come nel 1989 usava la parola “frustrazione” per definire il suo stato d’animo davanti alle potenzialità offerte e inutilizzate della condivisione di documenti – il www è nato dalla semplice constatazione che nell’open space del CERN di Ginevra lavoravano ricercatori che non avevano un modo agile e semplice per condividere il frutto dei loro studi – oggi usa lo stesso termine per spiegare quello che si potrebbe fare mettendo a disposizione in rete i propri “dati nudi e crudi”.
Per festeggiare i 25 anni del web si possono fare due cose: guardare a quello che eravamo, navigando su biblioteche digitali come archive.org e sorridendo davanti alle HP dei primi anni Novanta che oggi sembrano a dir poco rudimentali, oppure guardare in avanti a vantaggi (e rischi) di un mondo fatto di linked open data dove, per usare le parole di Tim Berners-Lee, vivere “un vero cambiamento con la C maiuscola”. Mentre il web ha abbattuto i muri reali delle distanze e del tempo rendendo immediato e rapido il recupero di informazioni, i linked data puntano ai muri virtuali per connettere direttamente le conoscenze tra di loro. Una nuova rivoluzione, già in atto e dai contorni indefinibili, per la quale valgono le stesse parole usate da Mike Sendall 25 anni per il web: “Vago ma entusiasmante”.
Bisogna crederci e sperimentare, trasformando le idee vaghe in realtà entusiasmanti. Proprio con questo spirito qualche anno fa in Enel abbiamo iniziato a lavorare sui dati aperti e oggi li stiamo linkando nella data cloud. L’internet dei dati è molto più prossima di quanto immaginiamo. Cari colleghi, mettiamoci al lavoro.