Il World Wide Web ha appena compiuto 25 ed è diventato ormai un posto enorme con sempre più diffusione tentacolare. Adesso, un senatore degli Stati Uniti ha preso posizione contro i nomi di siti web che terminano in “.Sucks”.
Mercoledì scorso, il senatore Jay Rockefeller ha scritto una lettera a chi controlla i domini di internet, la Internet Corporation for Assigned Names e Numbers (meglio conosciuta come ICANN) esortandoli a non approvare questo nuovo dominio. L’ICANN sta infatti attualmente espandendo lo schema di denominazione di Internet e ci sono un centinaio di domini in fase di approvazione.
Se il dominio “.sucks” verrà approvato, ritiene il senatore Rockefeller, la gente cercherà di usarlo a fini ricattatori. il timore è quello che le aziende saranno invitati a pagare cifre esorbitanti per acquistare i propri “companyname.sucks” per impedire ad altri di averlo.
Ma l’operazione di attribuirsi nomi di altre aziende, il cyber-squatting, è già illegale negli Usa, grazie al Consumer Protection Act Anticybersquatting, anche se a Rockefeller questo non basta.
È comunque probabile che l’ICANN ascolterà il consiglio del senatore e “.Sucks” non vedrà mai la luce. Ma anche se dovesse verificarsi il contrario, in fondo, le aziende non dovrebbero essere troppo preoccupate per il rischio di ricatto. Ci vuole ormai un grande sforzo oggi, per qualsiasi sito web, per diventare popolare e non basta certo possedere un nome di un sito per diventare una seria minaccia.