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Viva l’Internet of Thing! E la privacy?

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Furto dei dati, accessi non autorizzati, diffusione di malware. L’internet delle cose affascina ma resta la preoccupazione degli utenti. Un’indagine di Fortinet

L’internet of things porta il digitale nella vita quotidiana delle nostre case, ma sono in molti ad avere più di una preoccupazione per la propria privacy. Un recente sondaggio realizzato da Fortinet su un campione di 1800 persone di 11 Paesi diversi rileva che l’entusiasmo per l’avvento dell’internet della cose nella vita domestica va di pari passo con il timore di furto dei dati, accessi non autorizzati e diffusione di malware.

“Internet of Things: Connected Home” parte dalla previsione che entro il 2020 il mercato Iot raggiunga quota 7,1 trilioni di dollari, e interpellando persone tech-savvy, già abitate a usare soluzioni di domotica, cerca di comprendere il percepito comune di chi dovrebbe usufruirne nella realtà quotidiana.

Sicurezza e privacy, costi e funzionalità sono le due coppie del gol individuate dal campione di intervistati che nella maggioranza dei casi (69%) prospetta l’avvento della “casa connessa” nell’arco dei prossimi cinque anni, considera il fatto “estremamente positivo” ma nello stesso tempo esprime “profonda” o “generica” preoccupazione sul rischio di violazione o trattamento non trasparente dei dati.

Le manipolazioni del Science Data di Facebook su bacheche e news feed di 689003 account, per testare reazioni e umori degli utenti, è l’ultimo caso eclatante che ha portato sotto i riflettori il binomio internet-privacy. E spesso la superficialità nell’accettare le condizioni del trattamento dei dati si unisce alla vasta zona grigia dove privacy e marketing si confondono invadendo i rispettivi confini.

Regolamentare la raccolta dati e il loro accesso è la soluzione che auspicano la maggior parte degli interpellati dall’indagine di Fortinet. L’appello per la sicurezza è rivolto a governi (42%), ai produttori di device (48%) e anche agli internet provider (50%). Nonostante le preoccupazioni, il numero di persone disposte a spendere di più per un servizio internet che abiliti le case allo IoT garantendo la sicurezza dei dati è elevatissimo: il 40% è assolutamente disponibile ad aumentare la spesa, il 48% potrebbe scegliere di accollarsela. E questo dato è forse il più rilevante nel sentiment degli intervistati: l’Internet of thing promette vantaggi e comodità, sicurezza e privacy sono beni preziosi quindi vale la pena pagare per garantirsi entrambi.

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