Secondo quanto riportato da Douglas MacMillan del Wall Street Journal LYFT, il principale rivale sul mercato di Uber, ha accusato un suo ex dirigente di aver condiviso alcuni segreti aziendali proprio con Uber.
LYFT ha infatti intentato una causa contro il suo ex COO, Travis VanderZanden, colpevole secondo l’azienda di aver caricato una serie di documenti riservati sul suo Dropbox personale durante l’ultimo mese di agosto. Tra i documenti “sottratti” erano inclusi dati finanziari e le informazioni sui prodotti futuri. VanderZanden, c’è da ricordarlo, è entrato a far parte della squadra di Uber a partire da ottobre.
LYFT ha appreso che VanderZanden avrebbe preso le informazioni quando di è accorta che il suo account personale Dropbox era legato al suo portatile aziendale.
Un portavoce di LYFT, interpellato da Business Insider, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Siamo delusi di dover ricorrere ai tribunali, ma questa situazione insolita non ci ha lasciato altra scelta che intraprendere le azioni legali necessarie per proteggere le nostre informazioni riservate. Siamo incredibilmente orgogliosi del nostro lavoro e della cultura alla base della nostra azienda per sostenere i conducenti, i passeggeri e l’intera comunità LYFT e non tollereremo questo tipo di comportamento”. Nessun commento fino ad ora invece da parte della dirigenza di Uber.