Il rover lunare Yutu ha un account sul social network dove racconta le sue giornate di esplorazione del satellite. E in rete lo seguono a migliaia
“Ehi, c’è qualcuno lì?” Moon Buggy Jade Rabbit ha postato questo messaggio sul suo profilo alle 8.49 del 12 febbraio. Niente di eclatante se non fosse che l’autore del breve post su Sina Wiebo è un robot che si trova sulla luna. L’agenzia spaziale cinese ha spedito sul nostro satellite il rover Yutu nell’ambito del programma di esplorazione Chang’e 3 e per non fargli mancare nulla gli ha aperto anche un account sulla piattaforma di microblogging (un ibrido tra Facebook e Twitter) tra le più utilizzate nella Repubblica popolare cinese.
Scomparso dai radar e dato per morto, Yutu non inviava nessun segnale di ‘vita’ da quasi un mese. L’apparizione del suo messaggio sul social network (con tanto di emoticon con orecchie di coniglio) è stata quindi una rivelazione per gli utenti di Sina Weibo che a migliaia hanno seguito l’account del rover sin dall’inizio della missione e avevano condiviso in 600mila il suo ultimo messaggio, datato 25 gennaio, poco prima dell’inizio della notte lunare. Yutu non era riuscito a entrare in ibernazione e aveva problemi meccanici che dalle base di terra non riuscivano a risolvere. Il suo post suonava come un addio: “Il sole sta calando, e la temperatura scende velocemente. Voglio dire a tutti voi un segreto. Non sono triste. Sto solo vivendo la mia avventura e, come ogni protagonista di una storia, sto avendo qualche problema. Buona notte terra. Buona notte umani”.
Una campagna di propaganda via social, ben orchestrata e dai toni epici. La trovata di affibbiare a Yutu un account per farlo entrare in contatto diretto con i cinesi è stata un’idea di un gruppo di patiti della missione spaziale che volevano raccontare le attività del rover sulla Luna. Entrati in contatto con i responsabili del programma lunare cinese hanno avuto un’idea semplice: scrivere i post in prima persona come se fosse Yutu stesso a scriverli. Risultato? Gli utenti di Sina Weibo hanno accompagnato la missione a colpi di “Vai coniglietto!”, “Sei forte!”, “Siamo tutti con te!” trasformandola in un evento collettivo. Per Joan Johnson-Freese, esperto del programma spaziale cinese all’US Naval War College, la trovata dell’account social “ha dato l’opportunità alla Cina di creare un eroe dello spazio come non se ne vedeva dai tempi delle missioni Apollo degli Usa”. E il nuovo messaggio di Yutu non ha fatto altro che rafforzare il mito. Era dato per morto. Ora è resuscitato.