Facebook e l’acquisto della Titan Aerospace, società che produce i Solara 60, droni alimentati da energia solare in grado di volare per 5 anni senza fermarsi
Il vantaggio è reciproco: le sinergie fra tecnologie digitali e fonti rinnovabili operano in entrambe le direzioni. Se da un lato i sistemi informatici e le smart grid aiutano la diffusione delle energie rinnovabili e la loro integrazione nella rete elettrica, dall’altro l’uso di droni alimentati a energia solare potrà portare internet in tutte le parti del mondo che attualmente non possono accederci.
È per questo che, secondo voci insistenti riprese dal sito specializzato in tecnologia TechCrunch, un colosso come Facebook avrebbe deciso l’acquisto della Titan Aerospace, la società che produce i droni del modello Solara 60: apparecchi alimentati dall’energia solare in grado di volare per 5 anni senza fermarsi a un’altitudine di 20 chilometri (quindi molto al di sopra della quota degli aerei). E che, da lì, potrebbero dispensare a tutto il mondo l’accesso a Internet (e quindi a Facebook).
L’idea parte dalla constatazione di un dato eloquente: oggi 5 miliardi di persone non hanno accesso a internet o hanno un accesso disagevole. Ossia, da un altro punto di vista, Facebook e gli altri big del settore sono tagliati fuori da un mercato potenzialmente pari al 70% della popolazione mondiale.
È per portare il web a tutti che Facebook ha lanciato il progetto Internet.org, di cui i droni sarebbero una delle infrastrutture portanti. L’entità dell’investimento sarebbe trascurabile: si parla di 60 milioni di dollari (43 milioni di euro), cioè appena lo 0,3% del prezzo al quale Facebook ha acquistato WhatsApp. E la torta è ricchissima. Tanto è vero che anche Google si è mossa nella stessa direzione con il Progetto Loon, solo che invece dei droni ha pensato a un sistema di palloni di alta quota.