Le ricerche effettuate dai consumatori tramite dispositivi mobili sono aumentate in modo esponenziale negli ultimi anni. Google, in collaborazione con Nielsen, ha analizzato oltre 6000 ricerche mobile per capire il numero e il tipo di conversioni che esse generano.
Nei sempre più frenetici ritmi di vita a cui siamo abituati, quando abbiamo bisogno di un’informazione reperibile online, spesso non abbiamo né la possibilità né la voglia di accendere il nostro PC, preferiamo quindi la più immediata ricerca tramite il nostro smartphone o tablet.
La ricerca, condotta da Google, ha avuto lo scopo di analizzare in che modo le ricerche effettuate tramite dispositivi mobili possono determinare delle azioni (conversioni) da parte degli utenti, sia online ( ad esempio l’acquisto di un prodotto online), che offline (ad esempio la visita di un punto vendita).
I dati contenuti nel report sono numerosi, ma ci concentreremo in questa sede solo su alcuni di questi:
La maggior parte delle ricerche mobile sono condotte la sera. Probabilmente ciò accade poiché la maggioranza delle ricerche sono di tipo personale, non connesse quindi al lavoro, queste ultime, infatti, avvengono principalmente tramite PC. Ma c’è di più.
Il 77% di coloro che effettuano ricerche mobile ha un PC nelle vicinanze, ma non lo utilizza.
Questo è alquanto prevedibile, prendere il telefono dalla propria tasca è molto più immediato che sedersi alla scrivania e avviare il PC.
Ma quali sono le conseguenze di ciò in un’ottica di marketing?
Effettuando le ricerche da uno smartphone o tablet, invece di ottenere un intero schermo del monitor ricco dei risultati della ricerca, avremo invece un numero limitato di risultati distribuiti su un piccolo schermo. Mai come adesso quindi il risultato deve apparire tra i primi 5 se vuole essere notato.
Un altro dato interessante, è che il 73% delle ricerche su mobile generano ulteriori azioni o conversioni. Mediamente, ogni ricerca genera due azioni successive, e ciò avviene molto in fretta.
Inoltre, il 7% dei cosiddetti “mobile searcher”, a seguito della ricerca, effettua una chiamata al servizio clienti dell’azienda interessata, il 25% si reca invece sul sito aziendale per reperire maggiori informazioni. Infine, il dato forse più interessante, il 17% delle ricerche mobile innescano un acquisto e\o la visita al negozio. Queste ultime, quindi, rappresentano di fatto le vendite che l’azienda avrebbe perso se non si fosse fatta trovare nei primi risultati della ricerca.