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Hugo Barra: il brasiliano che guida Xiaomi, la Apple cinese

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Cresciuto a Google e Android, il capo di Xiaomi vuole conquistare i mercati dell’Asia dove Tim Cook sta facendo fortuna. E il nuovo Mi4 somiglia molto all’iPhone

Hugo Barra: brasiliano, “Androide” di formazione e già Big G si è candidato a disturbatore ufficiale di Apple in Asia con particolare attenzione a Cina e India, Nel giorno in cui Tim Cook ha festeggiato i dati del secondo trimestre 2014 (AAPL ha segnato +12,3% negli utili netti) il capo di Xiaomi, peso massimo degli smartphone in Cina, ha catalizzato l’attenzione della rete con una video intervista che involontariamente rappresenta una ‘dichiarazione di guerra’ a Cupertino.

Chi è Hugo Barra? Per riassumere il profilo di questo brasiliano di Belo Horizonte, classe 1976, bastano forse due nomi: Vic Gundotra e Andy Rubin, cioè le anime di Google mobile e Android con cui Hugo ha lavorato per cinque anni. Prima di diventare international VP di Xiaomi nel 2013, Fratello Tigre – è la traduzione in cinese del suo nome! – si è fatto le ossa in Big G e oggi spiega che la sua nuova azienda può insegnare molto ai ragazzi di Mountain View per quanto riguarda la rapidità di costruire hardware e software e per la grande capacità di relazione con il pubblico coinvolto, in pratica, nel continuo miglioramento dei prodotti Xiaomi con forum e una strategia di engagement costante sui social.

India, Cina e Paesi asiatici preferiranno i prodotti del gruppo di Hugo Barra a quelli di Cook & c.? La partita è aperta e i mercati risponderanno presto a questa domanda. Ma i risultati che la Apple cinese sta mettendo a segno sono già esplicativi: 24 milioni di unità vendute nei primi sei mesi del 2014 e un obiettivo di vendita di 60 milioni entro la fine dell’anno (con il contributo dell’ultimo nato, Mi4, che somiglia sfacciatamente all’iPhone ma costa poco più di 240 euro nella versione 16 Gb e circa 300 in quella 64 Gb). Per ora Fratello Tigre dice che le ragioni per preferire i prodotti “made in Xiaomi” sono lampanti: “Il software è unico”, “l’hardware e top spec” e (soprattutto) i consumatori sono una community non un mercato!

I Paesi BRIC sono stati incredibili”, ha detto il capo di Apple il 22 luglio commentando le vendite record degli iPhone 5S e 5C in Cina (+48% rispetto al 2013). Ma nello stesso giorno Hugo Barra è apparso in rete spiegando che il suo Xioami Mi3 è il miglior smartphone per l’India e i Paesi emergenti dell’Asia (Cina inclusa). Le dichiarazioni dei due sono uscite insieme per pura coincidenza, perché l’intervista a Hugo Barra è stata registrata giorni prima da Gizbot durante il lancio del set di device Xiaomi in l’India – in commercio nel Paese dal 22 luglio, ma anche questa è una coincidenza. Ma la sincronia casuale offre spunti di riflessione interessanti. Cook non ha nascosto l’euforia sui dati presentati agli analisti ammettendo: “Questo è il trimestre migliore da quando sono diventato amministratore delegato”. Ma il fatto che il record personale del successore di Steve Jobs sia spinto proprio dal successo dell’iPhone in Asia (mentre l’iPod scompare e l’iPad arranca) e che proprio nei BRIC, tra i concorrenti di Apple, c’è anche uno come Hugo Barra, fa presagire competizioni interessanti nella regione che raccoglie i mercati più interessanti del mondo.

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