Arriva il social network semantico. E anche il motore di ricerca semantico. Anzi, saranno la stessa cosa. Sembra molto complicato, a partire dal parolone (semantico significa “relativo ai significati”), ma sarà semplicissimo per gli utenti, che dovranno solo continuare a usare i social network e i motori di ricerca. Anzi, un determinato motore di ricerca (Google) e un determinato social network (Google+, ovviamente). Loro faranno il resto del lavoro, cioè capire cosa vogliamo dire e cosa cerchiamo.
La complicazione sarà per l’azienda che realizzerà questa integrazione futuribile: il colosso di Mountain View ha acquistato un brevetto della Ibm per sviluppare il progetto, cioè un algoritmo molto più “intelligente” di quello usato oggi da Google. Il nuovo motore semantico capirà il significato delle parole, e non si fermerà più alla lettera. Per esempio, non si limiterà a suggerire link sulla base delle parole che digitiamo, ma capirà i nostri desideri incrociandoli anche con quello che scriviamo sulla nostra pagina di Google+. In altre parole sarà in grado di risalire ai motivi di quello che scriviamo e a proporci le soluzioni più opportune.
Viceversa, il social network potrà suggerirci di conoscere nuove persone non solo sulla base degli “amici degli amici”, ma anche valutando le nostre ricerche su Google e gli interessi delle nostre conoscenze.
Di conseguenza, sia le inserzioni pubblicitarie sia i rimandi ad altre pagine e persone su Google+ saranno sempre più tagliati su misura e saranno sempre meno i suggerimenti fuori target. È probabile che qualche problema possa nascere in merito a questioni di privacy. Ma sicuramente troveranno una soluzione: è infatti sempre più evidente che la direzione in cui sta andando il mondo dei social media è quella del web semantico.