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Da schermo a schermo, il tempo del multiscreen

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L’ultima ricerca di Google sull’utilizzo dei media mette in luce non solo tanto il digitale domini ormai la nostra vita, ma quanto tempo spendiamo passando da uno schermo all’altro. E i mezzi di comunicazione tradizionali, come giornali e radio faticano a stare al passo.

Dall’analisi condotta su 1.611 cittadini statunitensi (consultabile sotto e realizzata in collaborazione con Ipsos e Sterling Brands), emerge innanzi tutto come l’utilizzo dei media digitali occupi il 90% del totale del nostro tempo dedicato ai mezzi di comunicazione, quasi quattro ore e mezzo al giorno. E soprattutto come per le persone sia diventato sempre più comune dividere il proprio tempo su due schermi.

In totale, i cittadini digitali si muovono fra quattro schermi, con la TV che la fa ancora da padrona, ma sempre più spesso come sottofondo o compagnia (77% degli intervistati), mentre contemporaneamente si utilizza un altro strumento, come smartphone, pc e tablet.

Se il tablet è percepito ancora come una sorta di giocattolo (le attività vengono portate a termine con cellulari e computer) e ha un tempo di utilizzo basso, gli smartphone sono il principale mezzo con cui si naviga, si fanno acquisti o si interagisce in particolare durante la visione della tv, e vengono definiti dalla ricerca “la spina dorsale dell’uso quotidiano dei media”.

Dall’analisi (che non ha preso in considerazione i lettori digitali come Kindle, che nella versione americana presenta anche annunci pubblicitari) è evidente come quella del multi-schermo sia una miniera d’oro dalle potenzialità non sfruttate. Se spendiamo sempre meno tempo su giornali e radio, perché i mezzi tradizionali raccolgono ancora una parte importante degli investimenti in pubblicità?

Non sappiamo se e come Google cercherà di sfruttare le opportunità suggerite dalla ricerca, ma è certo che esiste un angolo di mondo on line ancora poco esplorato e chi lo occuperà sarà in grado di sbaragliare la concorrenza.

Multiscreenworld Final by TechCrunch

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