Quando Theresa si è separata dal suo compagno, i due hanno cominciato il processo doloroso di separare le loro vite, notificando agli amici di aver diviso i piatti e mobili. Sui social ci sono ancora le decine di foto delle vacanze pubblicate su Facebook, i brunch della domenica mattina su Instagram, i tweet e messaggi di testo che professavano il loro amore eterno.
La coppia, infine, ha dovuto scegliere cosa fare con i propri video porno amatoriali. “Non ho mai voluto i video on-line” ha dichiarato Theresa, “Il mio compagno lo ha fatto senza chiedermi il permesso di pubblicarli”
È chiaro che ormai la pornografia amatoriale esiste in molte forme, al di là dei video condivisi pubblicamente su siti porno come YouPorn e RedTube. Vive nelle chat private, in Snapchats e nei video che crea un partner per l’altro, mai immaginando che possano però essere utilizzati per danneggiare, manipolare o umiliare uno dei partecipanti nel bel mezzo di una discussione o dopo un divorzio. Il fenomeno ha generato quella che ormai viene comunemente detta l’industria della “vendetta porno”.